Nelle nostre puntate precedenti, ci siamo immersi nella coinvolgente storia dell’acquavite di vinaccia e negli enigmatici segreti che circondano il suo nome. Oggi vi invitiamo a intraprendere un viaggio attraverso l’affascinante storia del liquore al caffè, una bevanda che ha stuzzicato la curiosità di molti. Chi può vantarsi di essere il geniale creatore di questa meraviglia? E da quale luogo affascinante ha tratto origine? Continuate a leggere per soddisfare la vostra mente curiosa.
Origine
L’identità precisa del suo inventore rimane avvolta nel mistero, suggerendo che l’evoluzione di questa deliziosa miscela sia stata probabilmente frutto di uno sforzo collaborativo che si è trasmesso di generazione in generazione, perfezionandosi attraverso una serie di tentativi ed errori. Qualunque siano state le circostanze, ci riteniamo fortunati che questo elisir abbia resistito alle prove del tempo.
Numerose teorie si susseguono riguardo all’origine e alla discendenza del liquore al caffè. Tuttavia, le indicazioni prevalenti puntano verso il mondo arabo come i pionieri artigiani di questa bevanda esotica. Gli esperti e gli storici concordano ampiamente sul fatto che la genesi del caffè stesso possa essere ricondotta alla civiltà araba.
Gli arabi hanno attribuito al caffè proprietà curative, raccontando che l’Arcangelo Gabriele presentò al venerato Profeta Maometto la primissima tazza di caffè. Questo dono celestiale, in riconoscimento delle veglie pietose di Maometto, venne chiamato “qahwa”, in onore della venerata Pietra Nera della Kaaba a La Mecca, simbolo di forza e vitalità.
Si suppone che durante l’era di dominio musulmano, il caffè venisse già consumato nell’antica Al-Andalus, le cui origini si estendevano attraverso tutto il continente africano. Pertanto, quando i cristiani scoprirono questa bevanda affascinante al termine della loro conquista del Regno di Granada, è ragionevole presumere che cristiani, ebrei e musulmani si fossero già ritrovati in convivialità intorno a una tazza di caffè.
Tuttavia, solo nel XV secolo, all’interno delle colonie americane, la coltivazione e la produzione del caffè ottennero una diffusione capillare. La passione per il caffè non raggiunse le coste europee fino a due secoli più tardi, intorno al 1600, quando coraggiosi mercanti veneziani, sfidando l’iniziale opposizione ecclesiastica, introdussero questo oscuro elisir nel mondo occidentale. Inizialmente considerato una bevanda eretica, il caffè conquistò presto la Chiesa, portando a un significativo cambiamento poiché il mondo occidentale abbandonò l’amato vino, la libagione preminente dell’epoca, per l’invitante seduzione del caffè.
L’arrivo del caffè dalle Americhe non solo migliorò la qualità della bevanda, ma contribuì anche ad amplificarne la popolarità. È da questo punto che emersero numerose teorie sull’origine del liquore al caffè.
Secondo le narrazioni, l’origine più plausibile fa risalire la sua nascita ad Alicante nel XIII secolo. In quel periodo, la regione era sotto il dominio arabo, ed è proprio in questo contesto che si tracciano le radici del liquore al caffè. Legato inestricabilmente al vibrante sfarzo del festival dei Mori e Cristiani, il caffè veniva condiviso tra i partecipanti e l’aggiunta di liquore ne esaltava l’incanto.
Svelare le precise origini di un evento avvenuto secoli fa è una sfida ardua. Tuttavia, alcuni sostengono che le radici del liquore al caffè possano essere rintracciate nella Giamaica del XVII secolo. Infatti, una delle prime ricette documentate del liquore al caffè proviene da questa terra tropicale, anche se la riconoscibile presenza di liquori al caffè arabi non può essere trascurata.
Così, l’attrazione del liquore al caffè perdura, perpetuando un affascinante racconto che intreccia culture, tradizioni e secoli di maestria artigianale.